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gruppo di studio

Academy

Oltre alla valorizzazione dei preziosi contenuti storici e artistici, uno degli obiettivi principali del Museo riguarda la diffusione della conoscenza assicurativa. La sua Academy lo avvicina ad atenei, scuole ed enti interessati a percorsi educativi, rendendo disponibile il proprio patrimonio per ricerche, creando percorsi multimediali, emotivi ed esperienziali, proponendo programmi didattici e percorsi di visita stimolanti e innovativi.

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PERCORSO 1
LA STORIA DEI PARAGRANDINI

Nella prima metà dell’800 uomini, di scienza e non, aprirono un goffo e acceso dibattito, secondo loro intriso di sperimentazione scientifica, su come impedire che la grandine, tanto temuta, causasse danni ingenti all’agricoltura. Se il parafulmine, inventato e applicato con successo da Benjamin Franklin nel 1752, era così efficace, perché non doveva esserci un metodo per “parare la grandine” con un meccanismo analogo? Così emersero buffe teorie secondo le quali alcuni tipi di corde di paglia erano in grado di impedire la formazione dei chicchi gelati, secondo le loro caratteristiche e la loro collocazione su appositi pali di legno. Ovviamente le assicurazioni seguivano la discussione per diretto interesse.

Scopri questa storia, ricca di libri, immagini e manifesti.

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PERCORSO 2
L’ASSICURAZIONE IN TEMPI DI GUERRA

Le assicurazioni si sono sempre adattate alle esigenze di protezione delle persone nei diversi periodi storici. I tempi di guerra, ovviamente, non fanno eccezione, essendo inoltre generatori di forti ansie e preoccupazioni. Molto interessante è percorrere le tappe di questo percorso, che toccano eventi bellici come quelli francesi dell’Ottocento, che richiamavano alle armi molti giovani per periodi lunghi, e come quelli della II guerra mondiale. Potrai vedere, per esempio, come gli assicuratori abbiano inventato coperture per mitigare o sostituire la chiamata in guerra, e come invece dovettero piegarsi alla dittatura nazista per i risarcimenti agli ebrei.

Scopri questo viaggio, tra polizze, manifesti, libri, suggestioni e racconti in video.

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PERCORSO 3
STORIA DEL MERCANTE

Il mercante è l’uomo nuovo del medioevo. A partire dal 1300, l’economia di tutta Europa inizia a non fondarsi più  sull’agricoltura: nasce e si sviluppa rapidamente l’attività mercantile.

Il mercante medievale non sa soltanto leggere e scrivere: è un uomo colto. Capisce e parla almeno tre lingue indispensabili per i suoi commerci, viaggia e si adatta a stare lontano da casa per lunghi periodi, ha studiato la matematica e sa come applicare ai suoi conti il sistema della partita doppia. Talvolta, oltre a dedicarsi ai commerci, svolge attività monetarie o creditizie e gestisce un banco. E’ un timorato di Dio, in grado di destreggiarsi fra un’ampia fiducia in Lui e una calibrata sfida ai rischi che non vuole correre da incosciente. Così, inventa l’assicurazione perché è disposto a guadagnare meno pur di vivere tranquillo.

Scopri questa storia, tra polizze, libri, suggestioni e racconti in video.

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PERCORSO 4
GLI INCENDI NELLA STORIA E LA CREATIVITÀ DEGLI ASSICURATORI

Non occorre risalire al 64 d.C. per rendersi conto che dopo l’incendio di Roma sono stati assai numerosi i grandi incendi che hanno distrutto intere città, sia prima che dopo il Great Fire di Londra del 1666. Le cause di queste frequenti calamità sono molteplici. Innanzitutto il grande utilizzo, nella costruzione degli edifici, del legno e di altri materiali facilmente combustibili, compreso il catrame; poi il generalizzato uso incauto del fuoco per lavorare o, più semplicemente per cucinare o per riscaldarsi e, infine, l’aver costruito, nel tempo, il centro delle città con case addossate una all’altra favorendo  il propagarsi delle fiamme e ostacolando, in tal modo, il loro spegnimento. Viene spontaneo chiedersi: come mai gli assicuratori, che fin dal Medioevo si erano dimostrati pronti ad accollarsi i rischi del mare, non avevano mostrato altrettanto coraggio nell’assicurare i rischi dell’incendio e avevano atteso quattro secoli per farlo? Probabilmente la causa va ricercata nella impossibilità di disporre di statistiche al riguardo - essenziali per il mestiere dell’assicuratore - , ma soprattutto nel carattere catastrofale che poteva assumere un incendio che da solo avrebbe potuto colpire una grande numero di edifici assicurati, se non tutti.

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